Secondo GlobeNewswire, è boom del turismo culturale in Europa. Il vecchio continente genera la metà delle entrate totali grazie alla presenza sul territorio di musei, borghi e attrazioni uniche. In questo segmento non può che non insinuarsi l’Italia che, sempre secondo il Portale web, insieme alla Germania incrementerà a 12 miliardi il suo fatturato entro il 2028.
In particolare, il nostro Paese punta alla valorizzazione delle bellezze del patrimonio culturale con attività mirate ed efficaci come i festival, i premi e le iniziative didattiche.
“Non è un caso che il nostro Paese sia una delle eccellenze in termini di turismo culturale” afferma Edoardo Sylos Labini, Presidente della Fondazione Città Identitarie e ideatore del movimento Cultura Identità. “L’Italia è un polo di ricchezza sia in termini naturali sia artistici che, però, vanno promossi al meglio; per farlo è fondamentale ripartire dai borghi. In quanto fondazione e realtà fortemente radicata sul territorio, grazie all’adesione dei quasi 8mila comuni italiani, promuoviamo la storia, l’arte e la cultura del made in Italy; con un linguaggio contemporaneo, applicato a un circuito di eventi e festival, raccontiamo l’Italia più piccola, quella più bella, che a oggi rappresenta circa il 70 percento dello Stato”.
A proposito dell’Italia , le città d’arte sono diventate popolari trend virali sui social: basti pensare che su Instagram la top 3 delle città culturali più gettonate è costituita da Milano (1° con l’hashtag #milano che conta circa 39 milioni di contenuti), seguita da Roma (2° con 36 milioni di contenuti) e Napoli (3° con 21 milioni di post pubblicati). Fuori dal podio Firenze con 12 milioni di contenuti e Venezia con quasi 11 milioni.