Con un giro d’affari stimato in oltre 800 milioni di euro, il turismo rurale e enogastronomico si conferma tra i protagonisti della Pasqua italiana. Oltre 1,2 milioni di italiani hanno scelto di trascorrere le festività pasquali in agriturismo, spinti dal desiderio di evasione, benessere e autenticità. Un trend in crescita che coinvolge più di 25 mila strutture agrituristiche attive sul territorio nazionale, generando ricadute positive su tutta la filiera agricola e vitivinicola. Dalle degustazioni ai laboratori culinari, dai pernottamenti ai tour tra i vigneti, ogni esperienza contribuisce a valorizzare i piccoli produttori locali e a sostenere un’economia diffusa e resiliente, capace di coniugare tradizione, ospitalità e innovazione.
Sempre più viaggiatori scelgono di trascorrere le festività pasquali in agriturismo, attratti dalla tranquillità della campagna e dalla possibilità di vivere esperienze genuine. Dalle colline toscane ai vigneti del Piemonte, dai borghi umbri alle campagne siciliane, gli agriturismi offrono soggiorni immersi nel verde, con l’aggiunta preziosa di degustazioni guidate, passeggiate nei vigneti e laboratori culinari legati alla tradizione locale.
Pasqua è anche sinonimo di convivialità e piatti tipici. Nei casali e nelle tenute vinicole, è possibile assaporare ricette regionali tramandate di generazione in generazione: dalla torta pasqualina ligure all’agnello al forno, dalle lasagne emiliane alla pastiera napoletana. Il tutto accompagnato da vini che esaltano ogni morso: un Chianti strutturato, un Primitivo corposo, un Verdicchio fresco, o un elegante Metodo Classico per brindare alla rinascita.
Per chi desidera unire piacere e scoperta, molte strutture propongono attività all’aria aperta: escursioni nei filari, picnic tra gli ulivi, tour in e-bike, e perfino cacce al tesoro per i più piccoli. La natura risvegliata dalla primavera regala colori e profumi ideali per rigenerarsi e vivere una Pasqua lontana dal caos urbano
Trascorrere Pasqua in un contesto rurale è anche un modo per avvicinarsi a un turismo più lento, sostenibile e rispettoso. Il rapporto diretto con i produttori, la riscoperta dei sapori veri e l’immersione nei ritmi naturali rappresentano un’occasione per rallentare e ritrovare un contatto autentico con sé stessi e con la terra.