Il panorama del vino italiano continua a brillare non solo per qualità e riconoscibilità nel mondo, ma anche per performance economiche di altissimo livello. Sono infatti 27 le aziende vinicole italiane che hanno superato la soglia dei 100 milioni di euro di fatturato, con ben 14 di queste che hanno oltrepassato anche quella dei 200 milioni.
Secondo una recente analisi firmata da Anna di Martino e pubblicata sul Corriere della Sera, il settore vitivinicolo italiano vede al vertice realtà consolidate, capaci di coniugare tradizione, innovazione e una solida strategia commerciale.
In cima alla classifica si conferma Riunite & Civ, che, unita al Gruppo Italiano Vini, rappresenta una vera potenza del vino tricolore. A seguire troviamo Argea, player emergente che ha saputo guadagnare rapidamente quote di mercato grazie a un portafoglio eterogeneo e a un’efficace politica di internazionalizzazione.
Sul terzo gradino del podio si posiziona Italian Wine Brands, gruppo quotato in Borsa che ha saputo distinguersi per una gestione imprenditoriale moderna e orientata alla distribuzione su larga scala, sia in Italia che all’estero.
Caviro e Marchesi Antinori completano la top five. La prima, cooperativa fortemente radicata nel territorio emiliano, si distingue per una produzione che abbraccia sia il segmento vino che quello dei distillati e sottoprodotti. Antinori, dal canto suo, continua a rappresentare il simbolo dell’eccellenza enologica toscana, con oltre sei secoli di storia alle spalle e un brand riconosciuto a livello internazionale.
Il dato che colpisce è la sempre maggiore concentrazione del mercato: le prime 27 aziende generano una fetta significativa del valore complessivo del vino italiano. Questa crescita è trainata in parte dalla spinta all’export, in parte da operazioni di fusione e acquisizione che stanno ridisegnando i confini del settore.
Non mancano però le sfide: dall’aumento dei costi di produzione alla competizione globale, fino agli effetti dei cambiamenti climatici sui raccolti. Eppure, le grandi aziende italiane del vino sembrano saper affrontare con resilienza anche i contesti più complessi.
L’Italia del vino continua a essere una protagonista indiscussa sulla scena mondiale, non solo per la sua varietà enologica e la ricchezza territoriale, ma anche per la solidità economica di alcuni suoi principali attori. I numeri parlano chiaro: il vino italiano è, oggi più che mai, una grande impresa.