Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha lanciato un appello affinché l’Unione Europea modifichi il proprio approccio nei confronti del settore vitivinicolo, passando da una fase di “aggressione” a una di “difesa”. Le dichiarazioni sono arrivate nel contesto di un acceso dibattito sulle politiche comunitarie riguardanti la produzione e la commercializzazione del vino, in particolare per quanto riguarda le normative sull’etichettatura e le possibili restrizioni pubblicitarie.
Secondo Lollobrigida, il comparto vinicolo rappresenta non solo un’eccellenza del Made in Italy, ma anche un elemento fondamentale dell’economia agricola e culturale del Paese. Il ministro ha criticato alcune decisioni di Bruxelles che, a suo avviso, rischiano di penalizzare il settore, citando in particolare le politiche di contrasto al consumo di alcol che potrebbero assimilare il vino ad altre bevande alcoliche considerate dannose per la salute.
“Non possiamo accettare che il vino venga trattato alla stregua di prodotti nocivi”, ha sottolineato Lollobrigida, evidenziando il valore della dieta mediterranea e il consumo responsabile come parte della tradizione enogastronomica italiana.
Il dibattito sulla regolamentazione del vino a livello europeo resta acceso, con produttori e istituzioni italiani che chiedono maggiore tutela per un settore strategico, sia in termini economici che di immagine. Lollobrigida ha ribadito l’impegno del governo italiano per difendere gli interessi dei viticoltori, auspicando un’inversione di tendenza nelle politiche comunitarie.