Crescita produttiva ed export in aumento, ma il mercato interno rallenta
Dopo l’anteprima del fine settimana a Montepulciano e l’evento inaugurale di PrimAnteprima, il settore vitivinicolo toscano è stato al centro di un importante confronto a Palazzo Medici Riccardi. Esperti e istituzioni hanno analizzato le prospettive della produzione regionale, tra segnali di ripresa e nuove sfide.
Produzione in crescita, la Toscana punta sul biologico
Dopo la flessione del 2023, il 2024 segna un netto recupero per il comparto vitivinicolo toscano. La produzione ha registrato un incremento di 900mila ettolitri, raggiungendo un totale di 2,6 milioni di ettolitri. La regione si conferma anche leader nella viticoltura biologica: il 38% della superficie vitata è certificata bio, con oltre 25mila ettari dedicati a questa tipologia di coltivazione.
Export in espansione, ma il consumo interno frena
L’export continua a trainare il settore, con un aumento del 5% in volume e del 10% in valore per i vini a denominazione d’origine protetta (DOP) nei primi dieci mesi dell’anno. I mercati extra-UE registrano una crescita ancora più marcata (+7% in volume e +16% in valore), con Stati Uniti, Germania e Canada tra le principali destinazioni.
Sul fronte interno, invece, emergono alcune criticità. Il consumo di vini DOP nella grande distribuzione è in calo del 3%, con una riduzione della spesa complessiva dell’1%. Tuttavia, cresce l’interesse per le enoteche e i negozi specializzati, dove i consumatori cercano prodotti distintivi e di alta qualità.
Denominazioni e varietà: il ruolo centrale del Sangiovese
La Toscana mantiene una produzione fortemente incentrata sulle denominazioni: il 95% della superficie vitata è destinata a DOP e IGT. Le due denominazioni più rappresentative restano Chianti e Chianti Classico, che coprono rispettivamente il 41% e il 21% della superficie coltivata.
Dal punto di vista varietale, il Sangiovese domina con il 59% delle superfici vitate, seguito da Merlot e Cabernet Sauvignon. L’imbottigliamento nel 2024 ha raggiunto quota 1,2 milioni di ettolitri, con il Chianti che da solo rappresenta il 47% del totale.
Le sfide future del settore
Nonostante il buon andamento dell’export e la ripresa produttiva, il settore deve affrontare alcune sfide. Il calo dei consumi interni, le scorte invendute e il disinteresse delle nuove generazioni nei confronti del vino impongono una riflessione sulle strategie future.
La Settimana delle Anteprime dei Vini Toscani si conferma così un’occasione fondamentale per analizzare le tendenze di mercato e individuare soluzioni innovative. Il comparto dovrà puntare su qualità, sostenibilità e nuove strategie di comunicazione per consolidare il proprio ruolo di eccellenza nel panorama enologico globale.