La minaccia di nuovi dazi sulle importazioni europee negli Stati Uniti spinge il settore vitivinicolo italiano a prendere misure drastiche. Tra i primi a muoversi c’è Marco Caprai, noto imprenditore umbro e produttore di vino Sagrantino di Montefalco, che ha deciso di trasferire anticipatamente ingenti quantità del proprio vino negli USA, assicurandosi così la continuità delle vendite fino al 2026.
Caprai ha annunciato l’iniziativa spiegando che il possibile incremento delle tariffe doganali potrebbe avere “impatti devastanti per il mondo agricolo, già provato da crisi climatiche e aumento dei costi di produzione”. La decisione punta a proteggere uno dei mercati esteri più importanti per il vino italiano, evitando il rischio di una brusca contrazione della domanda a causa dell’aumento dei prezzi al consumo.
Strategia preventiva per un mercato chiave
Gli Stati Uniti rappresentano uno dei principali sbocchi per il vino italiano, con una domanda in costante crescita. Tuttavia, le tensioni commerciali tra Unione Europea e Stati Uniti potrebbero tradursi in nuove imposte sulle importazioni, simili a quelle applicate nel 2019 nell’ambito della disputa Airbus-Boeing.
“Non possiamo permetterci di rimanere passivi di fronte a un rischio concreto”, ha dichiarato Caprai. “Abbiamo quindi deciso di anticipare le spedizioni e stoccare il vino direttamente negli Stati Uniti per evitare eventuali rincari che penalizzerebbero sia i produttori sia i consumatori”.
Una mossa che potrebbe fare scuola
L’azione di Caprai potrebbe essere seguita da altri produttori italiani, specialmente coloro che esportano una quota significativa della loro produzione oltreoceano. La possibilità di vedere applicati dazi più elevati ha già scatenato un dibattito nel settore, con molte aziende che valutano strategie simili per tutelare il proprio business.
Il Consorzio Tutela Vini Montefalco ha espresso preoccupazione per la situazione, sottolineando come il settore vitivinicolo italiano sia già messo alla prova da fattori come la concorrenza internazionale e il cambiamento climatico. Secondo le stime, un aumento dei dazi potrebbe ridurre l’export verso gli USA di oltre il 20%, con effetti negativi sull’intera filiera.
Appello alle istituzioni
Caprai ha lanciato un appello alle istituzioni italiane ed europee affinché lavorino per scongiurare l’imposizione di nuove barriere commerciali. “Il vino italiano è un simbolo del nostro Made in Italy e rappresenta un settore economico fondamentale. Serve un’azione diplomatica incisiva per proteggere i nostri produttori e garantire la competitività sui mercati internazionali”.
Nel frattempo, mentre si attendono sviluppi sulle trattative commerciali tra Bruxelles e Washington, la strategia di Caprai si presenta come una soluzione pragmatica per affrontare l’incertezza e preservare il valore del vino italiano nel mercato americano.