Ufficialmente inaugurata la Cantina Leonildo Pieropan, una location di 10 mila metri quadri situata tra le colline di Soave. Un vera e propria opera architettonica che matcha tradizione e modernità, frutto della mente appassionata e creativa della famiglia che desiderava ricordare colui da cui è stato preso il nome della Cantina, un pioniere del panorama vitivinicolo italiano.
5 anni di intenso lavoro per ultimare il progetto, curato dall’architetto Moreno Zurlo dello studio Ac.me di Verona, il quale ha collaborato con diverse aziende celebri nel settore dell’edilizia del Nord Italia. I costruttori hanno prestato molta attenzione alla tutela dell’ambiente circostante, dando vita ad una cantina ipogea che quasi si mimetizza con la collina.
Sostenibilità ed efficienza si combinano nell’innovativo sistema di recupero delle acque piovane, nell’utilizzo dei materiali locali e alla coibentazione che garantisce il mantenimento di temperature stabili 365 giorni all’anno. Una Cantina creata per soddisfare le esigenze produttive dell’etichetta e per dare sfogo all’ambizioso progetto di fare della location uno spazio dedicato all’arte e alla cultura.
Per l’inaugurazione ufficiale, la famiglia Pieropan ha scelto di lanciare un vino in limited edition: il Calvarino 5, un vino bianco d’eccellenza che nasce dall’assemblaggio di cinque annate di Calvarino, conservate per dieci anni nelle vasche in cemento della cantina.
Il new entry è il primo vino della Collezione Vini dell’Anima, un progetto di preziose produzioni che verranno presentate nei prossimi anni, sotto il segno di quella dinamicità aziendale che da sempre contraddistingue la famiglia.
«La nuova cantina e i grandi progetti che la mia famiglia sta portando avanti sono, di giorno in giorno, il nostro modo di ricordare Leonildo – spiega Teresita Pieropan – Per questo abbiamo scelto il Calvarino per l’inaugurazione della cantina; era infatti nel vigneto Calvarino che Leonildo ha appreso l’amore e il rispetto per la terra, trasmesso ai figli che continuano oggi la sua opera. La cantina è un omaggio a ciò che lui ha rappresentato, non solo per lo stile inconfondibile dei suoi vini, ma anche per l’esempio di coerenza e dedizione che ci ha lasciato. La sua grande attenzione per il dettaglio, la meticolosità e l’amore per il bello vivono oggi nella nuova realtà e ciò rimarrà un lascito indelebile per le generazioni future.»