Le grandi etichette di Champagne—Salon, Dom Pérignon e Cristal Louis Roederer—si trovano di fronte a un mercato in fase di riequilibrio dopo l’impennata dei prezzi seguita alla pandemia. La domanda chiave per gli analisti del Liv-ex, la piattaforma di riferimento per i vini pregiati, è chiara: fino a che punto possono spingersi i prezzi prima di frenare la domanda?
Nonostante la rarità di alcune bottiglie e annate pregiate, l’aumento dei prezzi sembra aver raggiunto un livello insostenibile. Un fenomeno che sfida le classiche dinamiche di mercato basate su domanda e offerta. “Anche i vini prodotti in quantità limitate e con una forte domanda mostrano un rallentamento delle vendite”, osservano gli esperti.
Il rallentamento degli scambi
Il mercato sta quindi mostrando segnali di rallentamento. Secondo gli analisti del Liv-ex, il giusto equilibrio tra prezzo e disponibilità varia a seconda della regione, del produttore e dell’etichetta. Non si tratta solo di numeri di produzione, ma anche della qualità percepita, della storia e del prestigio del marchio. Questo spiega le diverse reazioni del mercato agli aumenti o ai cali di prezzo.
L’andamento dei prezzi
I prezzi medi sono stati calcolati sulla base dell’indice Champagne 50, che traccia l’andamento di alcune delle etichette più prestigiose. Per questa analisi, sono state considerate quattro annate di Salon, cinque di Dom Pérignon e sei di Cristal. L’indice è stato normalizzato, fissando il valore base a 100 per il periodo gennaio-aprile 2015.
Il boom dei prezzi e i diversi comportamenti
La produzione di Salon è decisamente inferiore rispetto a Dom Pérignon o Cristal Roederer: circa 5.000 casse contro le 50.000 delle altre due maison. Nel corso della corsa al rialzo iniziata nel 2021, il prezzo del Cristal 2002 è aumentato del 55,8%, quello del Dom Pérignon 2002 del 75%, mentre il Salon 2002 ha registrato un’impennata del 165,6%.
L’idea che i vini di fascia alta garantiscano maggiori margini di profitto può aver spinto ulteriormente i prezzi di Salon, già più elevati rispetto ai suoi concorrenti. La percezione che solo pochi fortunati possano accaparrarsi determinate bottiglie ha probabilmente alimentato l’aumento delle quotazioni.
Il caso Salon: una crescita insostenibile
Seppur in forte crescita nel 2021, i prezzi di Salon erano già nettamente superiori rispetto a Dom Pérignon e Cristal. Tra il 2015 e il 2020, i prezzi medi erano più che raddoppiati, ma questo ha determinato un calo degli scambi. Dopo una breve fase di entusiasmo, gli acquirenti hanno iniziato a ritirarsi, trovando difficoltà a sostenere livelli di prezzo così elevati.
Un caso emblematico è quello dell’annata 2008, prodotta esclusivamente in formato Magnum in sole 8.000 unità. Il prezzo di lancio era più del doppio rispetto ad altre annate e, negli ultimi cinque anni, è stata scambiata appena due volte. Tuttavia, negli ultimi mesi, con i prezzi di Salon scesi sotto le 8.000 sterline per 12 bottiglie da 75 cl (media delle annate 2006, 2007, 2012 e 2013), la domanda ha iniziato a riprendersi.
Dom Pérignon: stabilità e affidabilità
A differenza di Salon, Dom Pérignon ha mantenuto una maggiore stabilità nei prezzi, registrando nel contempo un incremento degli scambi. Quando i prezzi scendono, i volumi di vendita tendono ad aumentare, segnalando un elevato interesse per questa etichetta considerata un’opzione sicura.
Dom Pérignon si posiziona come il quarto champagne più economico tra i 16 inclusi nello Champagne 50, con un punteggio medio di 95,3 secondo Antonio Galloni (Vinous). Il marchio è forte e ampiamente consumato, il che lo rende una scelta affidabile per gli operatori del settore. Inoltre, politiche di sconto mirate ai clienti più fedeli contribuiscono alla stabilità della domanda.
Cristal Roederer e il valore percepito
Il comportamento del Cristal di Louis Roederer è più simile a quello di Dom Pérignon che a Salon. Le vendite aumentano significativamente quando il prezzo scende intorno alle 2.000 sterline per il formato 12×75. Secondo gli analisti, questa soglia rappresenta un punto in cui gli acquirenti percepiscono un buon rapporto qualità-prezzo, senza compromettere l’esclusività del marchio.
In sintesi, il mercato dello champagne di alta gamma sta affrontando una fase di riequilibrio: prezzi eccessivamente elevati possono rallentare la domanda, mentre un posizionamento strategico può garantire stabilità e continuità nelle vendite.