Nonostante la crisi, lo champagne non si ferma. Le bollicine francesi chiudono un 2022 da record, toccando quota 326 milioni di bottiglie, in crescita del 4,3% rispetto allo scorso anno.
Da un punto di vista di vendite, la Francia ha riportato un calo del 1,7% sfiorando i 138,4 milioni di bottiglie. Il tutto è stato più che ricompensato con una crescita esponenziale estera del 15%.
“Siamo soddisfatti per queste performance – afferma il presidente del Syndicat Général des Vignerons e co-presidente del Comité Champagne, Maxime Toubart –. Si tratta di risultati che premiano i nostri sforzi per garantire che lo Champagne rimanga un vino eccezionale».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il commento del presidente dell’Union des Maisons de Champagne (e co presidente del Comitato Champgne), David Chatillon: Il nostro vino non può essere ignorato nelle celebrazioni. E i dati ci confermano che le nostre bollicine hanno accompagnato i consumatori di tutto il mondo che hanno festeggiato la fine delle restrizioni sanitarie riscoprendo, in questi mesi, il gusto della festa, delle attività all’aperto e dei viaggi”.
Un 2022 fortunato non solo dal punto di vista dei numeri ma anche della vendemmia, “eccezionale in per quantità e qualità” -come recita la nota- e che “contribuirà a ricostituire le scorte per soddisfare la domanda del mercato”.
“Tutto ciò – ha aggiunto Chatillon – contribuirà ad aiutarci a ricostituire le scorte in modo da soddisfare la crescente domanda di mercato anche negli anni futuri. Ed è per questo che nonostante un contesto geopolitico ed economico mondiale che invita alla cautela sulle prospettive per il 2023, i produttori di Champagne rimangono fiduciosi sui fondamentali del settore”.