La pizza più cara al mondo?
Secondo gli esperti che organizzano, ogni 17 gennaio, il “World Pizza Day“, è la “Luigi XIII” del pizzaiolo Renato Viola, originario di Agropoli (Salerno), star della pizza a Miami, dove ha avviato una catena di ristorazione di successo, con filiali a Madrid e Riad. Di lui, si era già parlato l’estate scorsa: e per il “Guinness dei Primati” della pizza, la sua – giustamente – viene considerata la più costosa al mondo: il suo prezzo raggiunge gli 8.300 euro!
E quali saranno mai gli ingredienti di cotanta specialità? Sulla pizza si trovano storione, caviale Beluga (di tre diversi tipi: Oscietra Royal Prestige, Kaspia Oscietra Royal e Beluga Kaspia), gamberoni rossi di Acciaroli, aragoste di Palinuro, cicale di mare del Mediterraneo, mozzarella di bufala, sale rosa australiano e un impasto lievitato per 72 ore.
Il tocco magico? Due gocce di cognac “Luigi XIII” Remy Martin, da cui prende il nome la pizza. Tutti alimenti ben più costosi del tanto discusso prosciutto spagnolo Pata Negra che Flavio Briatore mette su una delle famose e costose pizze…
Per giustificare, almeno parzialmente, il prezzo “straripante”, la pizza viene portata a casa del cliente dallo stesso pizzaiolo, dal sommelier e dallo chef e viene servita su piatti da collezione, accompagnata da champagne.
Per la cronaca: la pizza ha dimensioni poco più che normali, giusto per due persone. Se volete fare una tavolata di amici, rischia di costarvi una fortuna, a 8.300 euro ogni due persone…
Se vi sembra un po’ eccessivo l’apporto di calorie della pizza “Luigi XXIII” (e un po’ eccessivo il prezzo), potete sempre ripiegare sulla “Pizza Berlusconi“: per mangiarla dovete però andare in Finlandia, perché l’ha inventata la catena finlandese Kotipizza, fatta su un sottile impasto a base di segale e farina integrale, con carne di renna – proprio l’ingrediente sminuito dall’allora nostro Presidente del Consiglio con una battuta, nel 2005 – funghi cantarelli e tanta cipolla.
Ma c’è di meglio o – forse – di peggio: il ristorante The Rocks dell’Australian Heritage Hotel, a Sydney, propone una pizza al coccodrillo d’acqua salata, una varietà molto particolare che si può mangiare solo in Australia (per fortuna!). Ma anche la banana-curry pizza, chiamata “Tropicana“, una pizza molto richiesta in Svezia: pare che gli svedesi abbiano una predilezione (davvero un po’ strana) per l’abbinamento pizza-banana.
E pensare che nei favolosi anni ’80 quelli strani sembravano quelli di Pizza Hut, che avevano inventato la pizza “Hawaiana“, con prosciutto cotto e ananas: allora considerato un abbinamento obbrobrioso, ora sembra persino banale, tipo prosciutto e funghi…