Il fuori casa in Italia continua ad evolversi e le prospettive future parlano di menù sempre più semplici, delivery e asporto in aumento, orari sempre più flessibili e all-day-dining. In tutte ciò, a cavalcare l’onda è la birra che è al centro della ripresa. Il sodalizio con le location della socialità oggi vale 4 miliardi di euro e anzi tra 5 anni la crescita del business è prevista dell’oltre 50%.
All’Osservatorio Birra all’Istituto Piepoli è stato commissionato lo studio sull’analisi del settore che ha interessato 200 gestori, proprietari e addetti ai lavori di locali di ristorazioni, prendendo in considerazione i loro investimenti e le loro prospettive future.
Gli analisti hanno appurato che il rilancio dei locali italiani avviene proprio grazie alla bevanda, tanto che per accontentare tutti è cresciuta anche la domanda di birre analcoliche chiare (56,2%) e artigianali (45,3%). Vino bianco e rosso scendono al terzo posto (43,8%), cocktail e spirits al quarto (42,7%), mentre lo spumante si ferma al quindi (19,8%).
L’Osservatorio e Partesa hanno poi constatato che il Covid ha cambiato molto il “fuoricasa” degli italiani. Il 2020 e il 2021 sono stati anni critici per i proprietari di metà dei locali intervistati che hanno subito un calo del fatturato significativo, tanto che uno su due è stato costretto a licenziare i dipendenti. Dal post-pandemia il 60,4% degli intervistati ha rivoluzionato il proprio business, modificando prezzi e offerta, prediligendo il delivery e ampliando anche gli orari di apertura.
Oggi la birra è sicuramente uno strumento strategico per la ripresa dopo la crisi pandemica, con una valenza condivisa di 4.385 milioni di euro.