Dal 2008 le grandi etichette di vino italiano sono entrate a far parte della Place de Bordeaux, quando 15 négociant scelsero di distribuire in tutto il globo il Masseto dell’annata 2006 e il Massettino. Seguirono anche Ornellaia, Ornellaia Bianco, Serre Nuove, Le Volte e Poggio alle Gazze, lanciati in esclusiva per Asia, Emirati Arabi, Africa e Sud America.
Stessa cosa anche per il Solaia, il Tignanello e il Cervaro della Sala della famiglia Antinori e anche tre bottiglie toscane, come il Colore di Bibi Graetz, il Galatrona di Petrolo e il Caiarossa. Nel 2018 fu la volta dell’Orma, del Supertuscan, del Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc di Podere Orma.
Nel 2019 arrivò anche il primo Brunello di Montalcino e si tenne anche il debutto del primissimo Etna Rosso, storico marchio del Barolo. Al grande elenco dei vini della Place de Bordeaux si aggiungono oggi anche i grandi vini della Valpolicella, con la convinzione che ormai il vertice qualitativo italiano possiede le stesse aree di mercato dei vini francesi.
I protagonisti del nuovo ingresso sono La Poja 2017 e il Fieramonte del 2015 che arriveranno sul sistema distributivo durante la campagna di settembre in Canada e Usa che oggi rappresentano l’80% della distribuzione mondiale di Allegrini.
Al timone dell’operazione c’è Timothéè Moreau che negli scorsi mesi si è impegnato a portare in Place de Bordeaux anche altre etichette italiane come, I Sodi di S. Niccolò del 2018 e il primo Barolo.