A inizio anno una grande conquista per l’Italia: la bottiglia più preziosa al mondo è l’Amarone della Valpolicella. A renderla tale è un tappo caratterizzato da una costellazione di cinquecento diamanti e dodici rubini da uno e due carati, incastonati appositamente a mano uno ad uno.
Prima di tutto è lo stesso vino contenuto all’interno della bottiglia ad essere un vero gioiello proveniente dalle colline del veronese. Qui i grappoli vengono posizionati sulle arele per l’appassimento che dura circa quattro mesi, durante i quali i profumi, gli zuccheri e i sapori si intensificano. Risulta infine un passito rosso, ma totalmente secco, pieno e unico per la sua intensità e struttura.
Una grande premio che culmina un 2021 che finisce con cifre record di crescita nelle vendite del +16% soprattutto grazie ad un balzo della domanda italiana del 31% ed un export di crescita dell’8% con un prezzo medio in aumento, come constatato dai dati Nomisma Wine Monitor esposti ad “Amarone Opera Wine”.
Anche i dati da gennaio a maggio 2022 confermano l’andamento positivo e, come dichiarato da Christian Marchesini presidente del Consorzio vini Valpolicella, i grandi rossi della territorio veronese entrano ogni anno di più nelle case della popolazione italiana, grazie anche alla sua presenza sui canali di distribuzione all’avanguardia che, anche durante la pandemia, gli ha permesso di continuare a mantenere alti i livelli di vendita.
Tra i più acquistati ci sono l’Amarone, il Valpolicella e il Ripasso che vince soprattutto sul mercato estero. Anche le degustazioni estive hanno incrementato la notorietà di queste etichette, dimostrando come ad esempio l’Amarone sia una bottiglia molto versatile e bevibile in tutte le stagioni.