Con la pubblicazione dell’edizione in inglese della sua guida, l’associazione guidata da Fiorello Primi punta a stimolare il turismo di ritorno degli ottanta milioni di italiani residenti all’estero.
Nella cornice della Camera dei Deputati, l’associazione ‘I Borghi più belli d’Italia’ ha presentato “L’Italia (ri)nasce dai Borghi” e “The Most Beautiful Borghi of Italy”, due volumi dedicati a sottolineare il ruolo dei piccoli centri nella definizione dell’identità nazionale nonché le prospettive di sviluppo futuro dei medesimi.
Un sentimento questo espresso fin dal titolo del primo testo, “L’Italia (ri)nasce dai Borghi”. Se letto senza parentesi esso esprime un sentimento popolare diffuso, sostanziato da eventi storici, riscontri narrativi e persino leggendari, ovvero che l’Italia odierna derivi dalla matrice originaria dei borghi, risorti nel medioevo e base per le successive esperienze di Comuni e Signorie. Letto con la parentesi rappresenta invece la sfida di declinare le prospettive di ripresa italiane alla luce dello spirito di comunità e dei valori civici nostrani nonché il tentativo di guardare all’Italia dei territori marginali, anche più isolati e montani, come ad un’occasione di sviluppo da cogliere.
“L’Italia (ri)nasce dai Borghi – dichiara l’autore Antonio Luna – vuole consegnare il proprio contributo associativo ad una prospettiva di riuscita delle misure per il Paese e per i Paesi. Lo fa approntando una visione nazionale, mettendo in fila ed articolando una pars destruens e una pars costruens; valutando criticità registrate e fattori di competitività territoriali, il libro perviene alla proposta di nuove visioni e progetti per l’Italia del futuro”.
A ispirare invece la redazione in inglese della guida ‘The Most Beautiful Borghi of Italy’ la scelta del Ministero degli Esteri di dedicare il 2024 al turismo delle radici. Il volume si rivolge ai circa 80 milioni di italiani di seconda e terza generazione che risiedono all’estero, per invitarli a tornare nei borghi di partenza alla ricerca delle proprie origini. Per riuscirci illustra il patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale dei borghi stessi, anche attraverso un racconto di storie ed aneddoti che possano interessare un pubblico internazionale. Emblematico il mantenimento della parola “borghi” nel titolo, per la quale non esiste una traduzione in lingua inglese che ne colga il significato più profondo.
“L’associazione – conclude Fiorello Primi, presidente dell’associazione – da alcuni anni sta perseguendo con determinazione l’obiettivo di far diventare i Borghi, con tutte le loro potenzialità e contraddizioni, uno degli elementi forti di un nuovo modello di sviluppo sostenibile e solidale. Le comunità borghigiane non possono e non debbono essere lasciate sole nell’affrontare le numerose sfide che la modernità impone per arrestare il processo di spopolamento, uno dei mali più gravi per la tenuta sociale del Paese Italia e per la tutela del patrimonio ambientale, paesaggistico e storico-artistico e architettonico. Occorre una strategia nazionale di medio e lungo termine, declinata a livello regionale e locale, con la quale investire ingenti risorse per garantire la sopravvivenza, il consolidamento e la crescita delle comunità dei Borghi che hanno bisogno di infrastrutture e di servizi. Con queste due opere, unite ai progetti di digitalizzazione del patrimonio enogastronomico e artistico, vogliamo dimostrare che, con l’impegno, tutti gli obiettivi prefissati potranno essere raggiunti”.