- Arturo Ziliani ha condotto una mini verticale con le annate 2005 e 2007 per stappare l’ultima attesa edizione del Franciacorta Blanc de Noirs.
“Quanto tempo dobbiamo aspettare ancora?”.
“Signore e Signori, pazienza”.
Be’, ma ora l’attesa è finita, ecco rilasciata l’ultima annata di Berlucchi Palazzo Lana Extrême. Ecco qualche numero introduttivo sull’annata 2009: 100% Pinot Nero, 115 mesi di affinamento sui lieviti più nove mesi dopo la sboccatura e un dosaggio Extra Brut di 3,5 gr/l. Due ettari l’estensione del vigneto “Il Brolo”, proprio accanto alla storica villa, da cui si ottiene questo nettare con le bollicine, ma al quale è stato aggiunto un altro piccolo vigneto proprio dalla vendemmia di 11 anni fa. Con una resa del solo 30% del mosto. Sono questi numeri che già, solo stando alla matematica enologica, ci danno un’idea iniziale del pregio delle bottiglie di Palazzo Lana Extrême.
“E, comunque Signore e Signori, ora lo assaggiamo, ma vale anche la pena conservare qualche bottiglia magari altri 5, 10, 15 anni”, come dimostrano le più mature annate che hanno accompagnato la degustazione. La 2005 per esempio ci è sembrata addirittura ancora la più giovane. Eppure ci riferiamo a un’annata fredda e complicata. Ma spesso sono proprio i figlioli più difficili che riservano grandi sorprese una volta cresciuti. Più simili tra loro sono state, invece, le annate 2009 e 2007, che hanno espresso comunque due vini da inchino. Inoltre dopo ogni vendemmia Palazzo Lana Extrême compie un percorso diverso in cantina. Cambiano gli assemblaggi, cambiano i mesi di affinamento pre e post sboccatura, insomma, qui lo sappiamo si lavora con i criteri e la sapienza di una grande maison.
Nel caso di Palazzo Lana 2009 il Pinot Nero proviene appunto sia dal vigneto “Il Brolo, prospicente alla villa, sia da vigneto in collina chiamato Quindicipiò. La primissima frazione del mosto ha svolto la fermentazione alcolica in acciaio, al termine della quale alcune partite sono maturate sui lieviti per sei mesi in barriques a contatto con i lieviti. Quindi è seguita la preparazione della cuvée con il 100% di vini dell’annata scelti tra le migliori selezioni. Infine l’affinamento di cui abbiamo scritto sopra. Quest’anno Palazzo Lana sarà rilasciato in parte anche in bottiglie Magnum. Niente male.
Infine il vino arriva nel calice e si rivela un piccolo capolavoro. Anche se Arturo Ziliani, con onestà e un pizzico di emozione, confessa che la sua annata preferita dell’Extrême resta la prima, la 2004. Chi l’ha gustata o l’ha ancora trovata sul mercato oppure ancora la conserva in cantina alzi la mano.