Da quando è stato concepito, 26 anni fa, il blend di Sangiovese e Merlot IGT è divenuto uno dei vini più rappresentativi non solo della Toscana, ma della intera realtà vitivinicola italiana. Vendemmia dopo vendemmia, prima Lamberto Frescobaldi insieme con l’amico americano Robert Mondavi, poi, dal 2005 il solo produttore toscano, hanno messo a punto la proporzione tra il vitigno italiano e quello internazionale. Inoltre si sono spinti sempre più in là con l’obiettivo di conseguire la qualità più elevata possibile del Luce. Oggi l’assemblaggio vede sostanzialmente presenti in ugual misura il Sangiovese e il Merlot, ottenuti da parcelle selezionate di vigneti della Tenuta Luce nel Parco Nazionale della Val d’Orcia, a sud-ovest di Montalcino. Ci riferiamo, insomma, a un Super Tuscan, termine un po’ abusato, ma in questo caso il superlativo è d’obbligo.
Se a Bolgheri e in Maremma produrre un Super Tuscan era già una pratica abbastanza avviata, e con successo, a Montalcino era quasi un’eresia. Comunque una scelta controcorrente e audace. Ma quando disponi di vigneti vocatissimi e di una grande sperienza vitivinicola, perché non provarci? E la scommessa è stata vinta. Non senza qualche difficoltà, ovvio. Lamberto Frescobaldi per esempio, ricorda che nei primi anni Novanta lui fosse “molto più cowboy” del socio Mondavi. Aveva cioè un gusto e una visione del vino più americana. Ma in breve prevalse soprattutto l’idea di realizzare un vino che esprimesse al meglio il terroir d’origine, un vino più longevo delle mode e del gusto corrente. Un vino, che avesse tutte le potenzialità per diventare “un classico”. Risultato ottenuto, appunto, mediante un sapiente lavoro in vigna e una raccolta delle uve parcellizzata, a macchia di leopardo, perché anche tra filari vicini avvengono maturazioni diverse. “Dividiamo le parcelle, non solo sulla base della maturità analitica, ma anche mediante l’assaggio diretto delle uve”, spiega la Maison del sole raggiante. E lo stesso concetto di parcellizzazione viene applicato in cantina, con fermentazioni separate in vasche di cemento, malolattica in barriques e lungo affinamento sempre in barriques, almeno 24 mesi e quindi l’imbottigliamento, che per l’annata 2018 è avvenuto a dicembre 2020. Quindi circa sei mesi prima del rilascio in commercio.
Grazie a un’annata classica, cioè con le mezze stagioni che ci eravamo quasi scordati, ed equilibrata, nel Luce 2018 il matrimonio tra Sangiovese e Merlot è riuscitissimo. Dai i due vitigni complementari si è ottenuto pertanto un vino di grande armonia e sofisticato. Un accordo già seducente, che ovviamente evolverà ulteriormente negli anni a venire in bottiglia.
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