“La domanda di vini dell’Etna è in crescita e si sta orientando su scelte sempre più identitarie e di fascia medio alta. A Verona intendiamo presentare l’ecletticità di questo territorio e dei suoi vitigni di tradizione, con due progetti produttivi specifici e fortemente connotati: un rosso importante, selettivo e di alta riconoscibilità, e il Gaudensius nelle sue diverse declinazioni, sino all’ultima, un pas dosè, al suo esordio”.
Con queste parole Federico Lombardo di Monte Iato, Coo di Firriato, introduce le nuove linee guida che segneranno le evoluzioni delle prossime proposte dall’azienda vinicola siciliana Firriato.
A Vinitaly quest’anno il protagonista è un super rosso (il Signum Aetnae – vendemmia 2014), un DOC Etna Riserva con poco più di tremila bottiglie.
Ciò che lo rende unico e che lo plasma di un’autorità nuova è il tempo trascorso tra grandi tonneaux di rovere di Slavonia, per i primi di due anni, e lunghissimi affinamenti di bottiglia, prima di uscire sul mercato; grazie a questo processo si ottiene un vino potente, emblematico per la setosità dei suoi tannini, profondo nell’intensità dei profumi con fragranze di sottobosco, piccoli frutti rossi maturi e pregiate note balsamiche.
“I segnali per il 2022 sono di grande ottimismo, con un export che nei primi mesi dell’anno continua a performare con la stessa intensità degli ultimi mesi del 2021. Certo” aggiunge infine Federico Lombardo di Monte Iato. “I riflessi della crisi bellica e degli aumenti dei costi di energia e materie prime, rischia di innescare aspetti inflattivi che potrebbero incidere sulla ripresa. La Sicilia del vino è in crescita, ma dobbiamo fare attenzione e sostenere soprattutto la ristorazione e il turismo, comparti strategici per il vino e il mantenimento dei consumi fuori casa”.