Il 2021 è stato un anno Record per il vino italiano, che ha visto incrementare le vendite in doppia cifra per tutte le categorie, dai vini fermi confezionati (+15% con punte del +20% per i rossi) agli spumanti (+20%).
Un record che l’Osservatorio dell’Unione italiana vini stima a quota 7,1 miliardi di euro con una crescita del 13% rispetto al 2020 ma superiore del 10% anche rispetto al 2019.
Un vero e proprio boom che su alcuni sbocchi chiave e maturi come Stati Uniti e Regno Unito ha fatto segnare progressi da mercato emergente.
Le performance registrate sono ancora più interessanti a livello di singola denominazione a partire dalle grandi griffe made in Italy come il Brunello di Montalcino . Risultati molto positivi non solo in termini di vendita (il 37% in più rispetto alla media del triennio precedente) ma anche di crescita del prezzo medio dello sfuso (+28%) e di crollo (-38%) delle giacenze. Tra i grandi rossi toscani bene anche il Chianti classico (+21% sul 2020 e +11% sul 2019) con 35 milioni di bottiglie esportate all’80%.
Crescita in doppia cifra per vendite e prezzi anche per i vini della Valpolicella trainati dall’Amarone (+30%) e 15 milioni di bottiglie vendute nei primi 10 mesi del 2021. Non hanno fatto eccezione le grandi etichette piemontesi con il Barolo che ha registrato +22% sul 2020 e il Barbaresco +17% per cento. Vendite trainate dai mercati esteri dove va l’82% del Barolo e il 65% del Barbaresco. Ottime performance per le principali denominazioni del Sud dal Montepulciano d’Abruzzo al Primitivo di Manduria fino alla Doc Sicilia.