Nella Champagne le donne hanno fin dai tempi della Vedova Clicquot ricoperto ruoli via via più importanti. Sia a capo di diverse maison sia come Chef de Cave, sia nella comunicazione del territorio e del vino. Lo champagne Isos è quindi l’ennesimo audace colpo delle vignaiole della regione. Un vino che esprime, probabilmente, solo la prima grande avventura di sette produttrici che si sono battezzate Les Fa’Bulleuses de Champagne. “Dalla fusione di sette differenti luoghi della Champagne, nasce un solo territorio. Sette terroirs singolari e particolari che convergono in un solo punto. Un’unica identità che farà viaggiare dentro ad una sola comunità” recita il loro Manifesto d’intenti.
Isos in greco significa, infatti, uguale. Un nome scelto per sottolineare il contributo alla pari apportato dalle sette vignaiole nel concepimento del vino ottenuto da altrettanti terroir particolarmente vocati e champagne. Un assemblaggio pertanto studiato ad hoc allo scopo di ottenere una bottiglia di eccellente qualità e in pochi pregiati esemplari: 644 bottiglie e 200 magnum, 43% vini del 2016 e 57% vini del 2017.
Ma ecco quali sono le Fa’Bulleuses e i loro champagne selezionati per assemblare Isos (importanto in escusiva in Italia da Alberto Massucco: Laureen Baillette (Champagne Baillette-Prudhomme), Trois Puits 2016, Pinot Noir; Hélène Beaugrand (Champagne Beaugrand), Montguex 2017, Chardonnay ; Claire Blin (Champagne Mary-Sessille), Treslon 2016, Meunier ; Charlotte De Sousa (Champagne De Sousa), Avize 2017, Chardonnay ; Mathilde Devarenne (Champagne Rochet-Bocart), Vaudemange 2017, Chardonnay ; Sophie Moussie (Champagne Guy Méa) e Louvois, 2016, Pinot Noir ; Delphine Brulez (Champagne Louise Brison) assemblaggio di vini del 2017 di Pinot Noir e Chardonnay.
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