Un viaggio nel tempo, dalla civiltà nuragica alle tavole contemporanee: è questo lo spirito del “Simbenia”, vino prodotto da uve Cannonau e nato da un’idea visionaria dell’artigiano nuorese Antonio Arcadu. Prodotto secondo tecniche ispirate alla tradizione millenaria della Sardegna, questo vino unico viene fermentato in anfore modellate sulla base dei reperti archeologici rinvenuti nel sito costiero di Sant’Imbenia, vicino ad Alghero.
La presentazione ufficiale dei primi esemplari è avvenuta in occasione di una conferenza tenutasi recentemente a Lussemburgo, dove il progetto ha suscitato grande interesse tra appassionati, archeologi e professionisti del settore vinicolo.
Le anfore di Sant’Imbenia, databili tra il IX e l’VIII secolo a.C., testimoniano l’intensa attività commerciale tra la Sardegna nuragica e le civiltà mediterranee. Arcadu, affiancato da un’équipe di ceramisti, enologi e studiosi di archeologia sperimentale, ha ricreato fedelmente questi contenitori per riportare alla vita una tecnica enologica arcaica, basata su materiali naturali e fermentazione spontanea. Il Cannonau è particolarmente adatto alla fermentazione in anfora grazie alla sua struttura robusta, ai tannini decisi e alla ricchezza aromatica, che si esprimono in modo originale quando il vino non viene affinato in legno ma in terracotta, come nelle antiche pratiche enologiche.
Il risultato è un vino che parla la lingua della terra, con profumi intensi e una struttura decisa, capace di raccontare la storia di un popolo attraverso il gusto. “Simbenia” – il cui nome richiama proprio l’antico sito archeologico è più di un vino: è un progetto culturale, una riscoperta delle radici e una testimonianza del legame profondo tra uomo, natura e memoria.
Il successo riscosso all’estero apre ora la strada a una distribuzione selezionata e a nuove collaborazioni tra artigianato, ricerca e turismo enogastronomico. Un esempio emblematico di come il passato possa ancora fermentare, nel vero senso della parola, idee innovative.