Nonostante un mercato altalenante, il celebre Merlot toscano spicca per una crescita esponenziale, mentre altri SuperTuscan a base Merlot mostrano dinamiche diverse.
Negli effervescenti anni ’80, la Toscana vide l’alba di una nuova era vinicola. Svincolandosi dalle rigide denominazioni d’origine, audaci produttori diedero vita a vini innovativi, sulla scia di icone come Sassicaia, Tignanello e Solaia. Battezzati con l’appellativo di “SuperTuscan”, questi vini conquistarono rapidamente i mercati. Se inizialmente l’attenzione si focalizzò sull’eleganza austera dei blend a base Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, ben presto emerse anche la seducente morbidezza dei Merlot in purezza.
Un’analisi delle recenti aste rivela un panorama variegato per cinque di questi Merlot monovitigno. Complessivamente, si registra un modesto incremento dei prezzi del 2,4%, un dato tutt’altro che trascurabile in un contesto di generale incertezza.
Tuttavia, una singolare eccezione spicca in questo scenario: il Messorio dell’azienda Le Macchiole a Bolgheri, che ha visto i suoi prezzi contrarsi del 17%. Al contrario, gli altri quattro vini analizzati hanno mostrato una performance positiva. Sebbene la crescita dello 0,13% del Galatrona si traduca in un marginale aumento di 0,38 euro e l’incremento della Ricolma di San Giusto a Rentennano si attesti a soli 4,58 euro, questi segnali positivi testimoniano una certa resilienza.
Un risultato decisamente più significativo è quello ottenuto dal Redigaffi di Rita Tua e Virgilio Bisti. Questo Merlot maremmano, nato nel cuore delle colline metallifere, ha saputo affascinare i collezionisti, registrando un notevole aumento di prezzo del 12%.
Ma il vero protagonista di questa analisi è senza dubbio l’Apparita di Castello di Ama. Con sole due apparizioni in asta, questo storico Merlot in purezza – il primo ad essere lanciato in Italia – ha sbalordito il mercato con un incremento del valore pari a un impressionante 46%. Questo risultato eclatante non solo consolida la fama di Apparita come uno dei grandi Merlot italiani, ma sottolinea anche la lungimiranza di Castello di Ama nel credere fin dagli albori nel potenziale di questo nobile vitigno.