Un monito al Vinitaly 2025 che scuote il settore vitivinicolo italiano: il mercato USA, uno dei principali sbocchi per il vino tricolore, è a rischio dopo l’introduzione di nuovi dazi doganali da parte degli Stati Uniti. A lanciare l’allarme è Lamberto Frescobaldi, presidente dell’Unione Italiana Vini (UIV), che dal palco della fiera internazionale sottolinea la crescente difficoltà nelle relazioni commerciali con gli importatori statunitensi.
“Diversi distributori americani – afferma Frescobaldi – stanno rifiutando di assumersi i costi aggiuntivi derivanti dalle nuove tariffe. Stanno chiedendo che siano le imprese italiane a farsi carico dei sovrapprezzi, una dinamica che rischia di compromettere la sostenibilità economica delle esportazioni”.
Il vino italiano rappresenta da anni una delle eccellenze del Made in Italy all’estero, con gli Stati Uniti che si confermano il primo mercato per valore. Tuttavia, l’aumento delle barriere tariffarie imposte da Washington – secondo le prime stime – potrebbe incidere pesantemente sulla competitività dei produttori italiani, soprattutto delle piccole e medie imprese.
“È fondamentale – prosegue Frescobaldi – che il settore mantenga la sua compattezza. Non dobbiamo cedere alla pressione di accollarci costi che non ci spettano. Altrimenti, rischiamo di mettere in crisi la nostra filiera, già provata da anni complessi e da sfide globali sempre più intense”.
Nel corso dell’inaugurazione di Vinitaly, UIV ha anche lanciato un appello alle istituzioni italiane ed europee affinché intervengano tempestivamente sul piano diplomatico e commerciale per tutelare gli interessi del comparto. “Servono azioni concrete a Bruxelles – dichiara Frescobaldi – per riportare il dialogo con gli Stati Uniti su un terreno di equità e collaborazione”.
Il tema sarà al centro di numerosi incontri e dibattiti in programma in questi giorni a Vinitaly, dove produttori, consorzi, buyer e rappresentanti istituzionali si confronteranno su come difendere il posizionamento del vino italiano nei mercati esteri.
Il settore guarda con preoccupazione a un futuro incerto: la sfida dei dazi potrebbe trasformarsi in un banco di prova cruciale per il destino internazionale del vino italiano.