Legati dalla stessa passione e attenzione per il vino, nel cuore dell’Emilia nasce l’associazione “I Custodi del Lambrusco”. Questo gruppo di ventisei produttori delle province di Modena e Reggio Emilia si propone di riscrivere la storia di uno dei vini più rappresentativi dell’Emilia-Romagna, adottando un linguaggio contemporaneo, diretto e aperto alle innovazioni. Il loro obiettivo non si limita alla tutela, ma punta alla valorizzazione e al (ri)posizionamento del Lambrusco nel panorama dei grandi vini italiani e internazionali.
Le aziende vitivinicole associate, come previsto dal loro statuto, seguono l’intero ciclo produttivo del vino, dalla coltivazione delle uve fino all’imbottigliamento e alla commercializzazione del prodotto finale. Fanno parte dell’associazione realtà storiche e nuove promesse dell’enologia emiliana, tra cui: Azienda agricola Manicardi, Azienda agricola Messori, Azienda agricola Pezzuoli, Azienda agricola San Paolo, Ca’ de’ Medici, Cantina della Volta, Cantina Divinja, Cantina Ventiventi, Cantina Vezzelli Francesco, Cantina Zucchi, Cavaliera, Cleto Chiarli Tenute Agricole, Fattoria Moretto, Garuti Vini, La Battagliola, La Piana Winery, Le Casette, Lini 910, Marchesi di Ravarino, Opera02, Podere Il Saliceto, Rinaldini Az. Agr. Moro, Terraquilia, Venturini Baldini, Villa di Corlo e Zanasi Società Agricola.
Fabio Altariva, presidente della neonata associazione, sottolinea come “I Custodi del Lambrusco” non nascano solo per tutelare questo vino iconico, ma anche per affermarne il valore e l’unicità. “Il Lambrusco è storia, cultura e identità di un territorio, e merita di essere riconosciuto e custodito per le sue qualità intrinseche. L’obiettivo è quello di esaltare il suo autentico valore enologico senza compromessi, restituendogli il posto che merita tra i grandi vini”, afferma Altariva.
L’associazione rappresenta una rivoluzione gentile, un movimento che vuole dare voce e visibilità a un prodotto che, nonostante il suo forte legame con la tradizione, è capace di evolversi e conquistare nuovi palati. Modena e Reggio Emilia, culle storiche del Lambrusco, diventano così il fulcro di questa rinascita, un punto di partenza per un racconto che si sviluppa oltre i confini territoriali.
Uniti dalla volontà di preservare, valorizzare e rilanciare il Lambrusco, i produttori de “I Custodi del Lambrusco” si distaccano dalle visioni istituzionali esistenti per proporre un racconto inclusivo e autentico. Con determinazione e uno sguardo rivolto al futuro, sono pronti a scrivere un nuovo capitolo della storia di questo vino straordinario, celebrandolo con il rispetto e la dedizione che merita.

Arrivano “I custodi del Lambrusco”
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