La Commissione Europea ha ufficialmente presentato oggi a Bruxelles il nuovo “Pacchetto Vino”, una proposta di intervento normativo attesa da tempo e destinata a incidere in modo significativo sull’evoluzione del settore vitivinicolo europeo. Un pacchetto che arriva in un contesto particolarmente complesso, stretto tra instabilità geopolitica, turbolenze economiche e crescente pressione ambientale, ma che sembra già orientato a rispondere in maniera mirata alle esigenze del comparto.
Paolo Castelletti, segretario generale dell’Unione Italiana Vini (UIV), esprime una valutazione positiva sul documento, sottolineando l’importanza del metodo adottato e dei contenuti proposti. “La rapidità con cui la Commissione è intervenuta – dichiara – e la capacità di recepire molte delle indicazioni espresse dal Gruppo di Alto Livello per il futuro del vino rappresentano un segnale importante per il settore. Di fronte all’eventualità concreta di nuove barriere tariffarie da parte degli Stati Uniti, questa proposta costituisce un valido punto di partenza”.
Tra gli elementi di maggiore interesse per gli operatori spicca la scelta di rinviare alle competenze e alle risorse nazionali le misure di contenimento produttivo, evitando il ricorso ai fondi OCM per interventi straordinari quali distillazioni di crisi o espianti. Il pacchetto introduce inoltre margini di flessibilità sulle rese e sulle autorizzazioni al reimpianto, consentendo agli operatori di adattarsi meglio alle esigenze dei mercati e alle dinamiche produttive, il tutto senza oneri aggiuntivi.
Altro fronte strategico è quello della semplificazione. Il testo disciplina con maggiore chiarezza la produzione e la denominazione dei vini dealcolati, tema su cui si attendevano regole certe da tempo, e punta sulla digitalizzazione delle informazioni al consumatore, snellendo gli obblighi burocratici e valorizzando al contempo la trasparenza.
Particolarmente apprezzato dalla filiera è l’impegno ad alleggerire e rendere più efficaci le misure di promozione, con l’obiettivo di sostenere l’attività di consolidamento e crescita sui mercati internazionali, oggi più che mai cruciali per la competitività delle imprese vitivinicole europee.
“Si tratta di una proposta equilibrata – conclude Castelletti – che ha il merito di non trascurare né la tutela della qualità, né la competitività delle imprese. Come UIV siamo pronti a collaborare con il Ministero dell’Agricoltura e con il Parlamento Europeo per affinare ulteriormente il testo e renderlo uno strumento ancora più efficace per il futuro del vino europeo”.
