Il mercato dell’olio d’oliva italiano sta vivendo una fase di trasformazione significativa, caratterizzata da una riduzione delle giacenze nazionali e da un aumento delle scorte di origine straniera. Secondo il Report n. 3/2025 di Frantoio Italia, pubblicato a marzo dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf), al 28 febbraio 2025 le giacenze totali di olio detenute in Italia ammontavano a 216.840 tonnellate, segnando un calo del 18,2% rispetto allo stesso periodo del 2024.
In questo contesto, la Puglia si conferma la regione leader nella produzione di olio a Denominazione di Origine Protetta (DOP) e Indicazione Geografica Protetta (IGP), detenendo il 38,8% delle giacenze nazionali di olio certificato. Seguono la Calabria, la Sicilia e la Toscana. Tuttavia, il totale dell’olio DOP/IGP in giacenza è in calo del 13,3% rispetto al 2024, attestandosi a 19,0 milioni di litri.
Parallelamente, si registra una crescente presenza di olio extra vergine di oliva (EVO) di origine estera sul mercato italiano. Mentre l’olio EVO rappresenta il 72,6% dello stock totale, la quantità di EVO di origine nazionale in giacenza è inferiore del 37,7% rispetto a febbraio 2024, attestandosi a 89.307 tonnellate. Questo trend evidenzia una crescente dipendenza dalle importazioni, sia dall’Unione Europea che da paesi extra-UE, fenomeno che potrebbe influenzare il mercato interno e la competitività del Made in Italy nel settore oleario.
La distribuzione geografica delle giacenze mostra una concentrazione significativa nelle regioni del Sud Italia. La Puglia detiene il 34,8% delle scorte nazionali, seguita dalla Calabria con l’11,0%. A livello provinciale, spiccano Bari con il 15,6% e Barletta-Andria-Trani con il 9,7% delle giacenze nazionali.
Questo scenario solleva interrogativi sulla sostenibilità della produzione nazionale e sulla capacità dell’Italia di mantenere la propria posizione di leader nel mercato dell’olio d’oliva di qualità. La crescente presenza di olio estero potrebbe influenzare la percezione del consumatore e la competitività dei produttori italiani. È quindi fondamentale adottare strategie che valorizzino l’olio DOP/IGP e promuovano la qualità e l’unicità del prodotto italiano, al fine di preservare e rafforzare la reputazione del Made in Italy nel settore oleario.