La proposta di modifica della “confine minore” dell’area UNESCO, che estende la buffer zone del patrimonio vitivinicolo delle Langhe, Roero e Monferrato, ha ottenuto il via libera sia dal Ministero della Cultura che dalla Regione Piemonte. Questa iniziativa mira a proteggere ulteriormente uno dei paesaggi più iconici e apprezzati d’Italia, non solo per la sua bellezza, ma anche per il suo valore agricolo e culturale legato alla viticoltura.
Il progetto, che è stato presentato dall’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, prevede l’ampliamento della buffer zone sull’area del Roero, precisamente quella che si trova sulla sponda sinistra del fiume Tanaro. Un passo significativo per rafforzare la tutela di una delle sei “core zone” UNESCO: le colline del Barbaresco. La modifica del perimetro proposto interessa venti Comuni, tutti già attivamente coinvolti in progetti legati alla conservazione e valorizzazione di questo sito mondiale.
I Comuni che beneficeranno di questa estensione sono: San Martino Alfieri, Govone, Priocca, Magliano Alfieri, Castellinaldo, Castagnito, Guarene, Piobesi d’Alba, Corneliano, Montaldo Roero, Baldissero d’Alba, Sommariva Perno, Canale, Montà, Vezza, Monteu Roero, Santo Stefano Roero e Pocapaglia. Questi territori, che coprono una superficie complessiva di circa 17.448 ettari, sono stati scelti per il loro forte legame con la viticoltura di qualità, che caratterizza il paesaggio e le tradizioni locali.
L’ampliamento della buffer zone, se approvato da Parigi, porterà l’area tutelata a quasi 94.000 ettari, consolidando il riconoscimento internazionale di questa regione come esempio di eccellenza agricola e paesaggistica. L’obiettivo principale di questa modifica è quello di proteggere meglio il cuore del Barbaresco, una delle zone vinicole più prestigiose al mondo, e le aree circostanti che contribuiscono in maniera fondamentale alla conservazione dei vitigni storici e dei paesaggi tradizionali.
Il riconoscimento UNESCO è stato ottenuto nel 2014, ma il continuo impegno da parte delle istituzioni locali e regionali, unite agli sforzi dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli, ha permesso di allargare i confini di questa straordinaria area protetta. L’inclusione dei venti Comuni, infatti, non solo garantirà una maggiore tutela ambientale, ma consentirà anche di promuovere un ulteriore sviluppo economico basato sul turismo sostenibile e sulla valorizzazione delle produzioni locali.
La viticoltura del Roero è un pilastro fondamentale per l’economia locale, con vitigni storici come il Nebbiolo, il Barbera e il Roero Arneis che rappresentano la tradizione e la qualità del territorio. La protezione di questa zona, quindi, non riguarda solo la salvaguardia di un paesaggio unico, ma anche il futuro delle generazioni che continueranno a coltivare e a innovare nella tradizione vitivinicola.
Con l’adesione del Ministero della Cultura e della Regione Piemonte, la proposta è ora in attesa di essere inviata alla sede centrale dell’UNESCO a Parigi per l’approvazione finale. Se la modifica verrà ufficialmente accettata, l’area patrimonio mondiale si arricchirà ulteriormente di un perimetro protetto che farà da scudo per i futuri sviluppi sostenibili del territorio, mantenendo vivo e prospero il legame fra cultura, vino e paesaggio.