Francesca Pagnoncelli Folcieri è stata recentemente confermata alla presidenza del Consorzio di Tutela Moscato di Scanzo, un ruolo chiave nella protezione e valorizzazione di uno dei vini più esclusivi d’Italia. La sua riconferma rappresenta un segnale di continuità nella promozione e nella difesa della tradizione enologica legata a questo prezioso passito.
Il Moscato di Scanzo è un vino rosso passito prodotto esclusivamente nel comune di Scanzorosciate, in provincia di Bergamo, su una superficie vitata di circa 31 ettari. Le sue origini risalgono all’epoca romana, con documentazioni che ne attestano la presenza nel territorio bergamasco sin dal Medioevo.
Si tratta dell’unico vitigno autoctono della provincia di Bergamo, caratterizzato da bacca nera e da un metodo di produzione che prevede l’appassimento delle uve per almeno 21 giorni, seguito da un invecchiamento minimo di due anni. Questo processo conferisce al vino il suo caratteristico colore rosso rubino, un aroma raffinato e un sapore dolce ed equilibrato, con una delicata nota finale di mandorla.
La rinascita e il ruolo del Consorzio
Nel corso del XX secolo, la coltivazione del Moscato di Scanzo ha rischiato di scomparire, ma grazie all’impegno di alcuni produttori e del Consorzio di Tutela, istituito nel 1993, è stato possibile recuperare e valorizzare questo prodotto unico. Oltre a garantire il rispetto dei disciplinari di produzione, il Consorzio si occupa della promozione del vino sui mercati nazionali e internazionali e della tutela del territorio in cui viene prodotto.
La riconferma di Francesca Pagnoncelli Folcieri
Francesca Pagnoncelli Folcieri, presidente del Consorzio dal 2017, ha dimostrato un forte impegno nella valorizzazione del Moscato di Scanzo, contribuendo a rafforzarne la notorietà e l’apprezzamento. La sua riconferma alla guida del Consorzio garantisce stabilità e continuità nelle strategie di promozione e tutela del vino.
Sotto la sua leadership, il Moscato di Scanzo ha ottenuto una crescente attenzione da parte degli appassionati e degli esperti del settore, consolidando la sua posizione tra i grandi vini passiti italiani. La sfida per il futuro sarà continuare a difendere l’autenticità del prodotto e ad ampliarne la diffusione, mantenendo alta la qualità che lo contraddistingue.