Negli ultimi tempi, la crescente attenzione dei consumatori verso prodotti a basso contenuto calorico e con ridotto tenore alcolico ha spinto l’industria vinicola a esplorare nuove soluzioni. In questo contesto, anche il Consorzio di Tutela del Prosecco DOC starebbe valutando l’introduzione di una versione “light” della nota bollicina.
Il trend dei prodotti con meno alcol e zuccheri sta conquistando fette sempre più ampie di mercato. In particolare, tra i giovani consumatori e coloro che seguono stili di vita salutistici, cresce la domanda di bevande alcoliche più leggere, ma senza rinunciare al gusto e alla qualità. Il Prosecco, con la sua freschezza e la sua bevibilità, potrebbe dunque adattarsi a questa nuova esigenza.
L’ipotesi su cui il Consorzio starebbe ragionando prevede una riduzione del grado alcolico, che attualmente varia tra l’11% e l’11,5%, a circa il 7-8%. Ciò potrebbe essere ottenuto attraverso diverse tecniche enologiche, come la fermentazione controllata o l’eliminazione parziale dell’alcol dopo la vinificazione.
Un’operazione simile era già stata sperimentata nel mondo vinicolo con alcune etichette di vini bianchi e rosé, che hanno ottenuto un buon riscontro commerciale. La sfida sarà garantire un prodotto che conservi le caratteristiche organolettiche che hanno reso il Prosecco un simbolo del Made in Italy.
Le posizioni del Consorzio e dei produttori
Il Consorzio non ha ancora ufficializzato il progetto, ma alcune voci interne confermano che si stanno studiando le possibilità. “Stiamo valutando diverse strade per rispondere alle esigenze di un mercato in cambiamento”, ha dichiarato un rappresentante del Consorzio.
Alcuni produttori vedono positivamente l’idea, considerando che il Prosecco Light potrebbe aprire a nuovi mercati, soprattutto all’estero, dove la richiesta di vini a basso contenuto alcolico è in forte crescita. Altri, invece, temono che una versione light possa snaturare l’identità del prodotto, mettendo a rischio la sua autenticità e tradizione.
Se il progetto dovesse concretizzarsi, bisognerebbe affrontare alcune sfide normative, poiché qualsiasi modifica alle caratteristiche del Prosecco DOC richiederebbe un adeguamento del disciplinare di produzione. Inoltre, occorrerebbe verificare l’accoglienza da parte dei consumatori e dei mercati internazionali.