Il governo spagnolo ha annunciato il rinnovo della misura della “vendemmia verde” anche per il 2025, confermando il proprio impegno a sostenere il settore vitivinicolo in un contesto di crisi di mercato e sovrapproduzione. La decisione, accolta con favore da agricoltori e cooperative vinicole, mira a ridurre la produzione di uva al fine di riequilibrare l’offerta e stabilizzare i prezzi.
La vendemmia verde, già applicata negli ultimi anni, prevede l’estirpazione parziale dei grappoli prima della maturazione, con un’indennità economica per i produttori che vi aderiscono. Questa pratica, sostenuta con fondi europei e nazionali, aiuta a prevenire un eccesso di offerta che potrebbe deprimere ulteriormente i prezzi del vino sul mercato.
Secondo il Ministero dell’Agricoltura spagnolo, l’estensione della misura per il 2025 è motivata dalla necessità di contrastare gli squilibri strutturali del settore, accentuati da un calo dei consumi interni e dalla concorrenza internazionale. “Questa iniziativa rappresenta uno strumento essenziale per garantire la sostenibilità economica dei produttori e la qualità del vino spagnolo”, ha dichiarato il ministro dell’Agricoltura.
L’Unione Europea autorizza l’uso della vendemmia verde come misura eccezionale nell’ambito della Politica Agricola Comune (PAC), permettendo agli Stati membri di impiegarla per evitare crisi di sovrapproduzione. Anche la Francia e l’Italia hanno adottato strategie simili per fronteggiare le sfide del comparto vitivinicolo.
Tuttavia, alcuni esperti del settore evidenziano che la vendemmia verde, sebbene utile nel breve termine, non risolve il problema alla radice. Secondo alcune associazioni di produttori, sarebbe necessario un piano strutturale per incentivare la diversificazione della produzione e promuovere l’export in nuovi mercati.
Intanto, i viticoltori spagnoli si preparano a presentare le domande per accedere ai fondi della vendemmia verde 2025, sperando in un futuro più stabile per il settore vitivinicolo del Paese.