che pur non essendo un paese dell’UE, ha rafforzato la sua presenza sul mercato comunitario.
Produzione in calo e concorrenza agguerrita
Le cause del declino sono molteplici. Da un lato, il cambiamento climatico ha avuto un impatto devastante sugli uliveti, con siccità prolungate e temperature estreme che hanno ridotto la resa degli alberi. Dall’altro, la Xylella fastidiosa continua a compromettere la produzione in Puglia, la regione leader nella produzione di olio italiano.
A questi fattori si aggiunge la crescente concorrenza da parte di altri paesi produttori, come la Spagna, che ha investito massicciamente in modernizzazione e tecnologie per l’estrazione e la distribuzione, riuscendo così a proporre prezzi più competitivi. Anche il Portogallo, grazie a nuovi impianti ad alta densità, ha visto una crescita significativa nella produzione, superando l’Italia nelle esportazioni.
Convocato un tavolo di crisi
Per affrontare questa situazione critica, il Ministero dell’Agricoltura ha convocato un tavolo di crisi con i principali attori della filiera olivicola: produttori, consorzi, associazioni di categoria e istituzioni. L’obiettivo è individuare strategie per rilanciare il settore e garantire la competitività del Made in Italy.
Tra le possibili misure allo studio, si parla di incentivi per la riconversione degli uliveti, investimenti in ricerca e sviluppo per contrastare la Xylella e migliorare la resa produttiva, oltre a campagne di promozione all’estero per valorizzare la qualità dell’olio italiano.
L’importanza della tutela del Made in Italy
Nonostante le difficoltà, l’olio extravergine di oliva italiano rimane un punto di riferimento per qualità e tradizione. Tuttavia, il calo della produzione rischia di lasciare spazio all’importazione di oli stranieri venduti come italiani, un fenomeno che penalizza sia i produttori che i consumatori.
Le associazioni di settore chiedono quindi controlli più severi sull’etichettatura e sulla tracciabilità dell’olio in commercio, per garantire che il consumatore possa distinguere tra un prodotto autenticamente italiano e uno di provenienza estera
La crisi del settore olivicolo italiano rappresenta una sfida complessa che richiede risposte rapide e coordinate. Il tavolo di crisi rappresenta un primo passo, ma sarà necessario un impegno costante per invertire la rotta e restituire all’Italia il ruolo che le spetta nel panorama dell’olio extravergine di oliva europeo e mondiale.