I consorzi del vino dell’Umbria, che rappresentano un settore chiave per l’economia e la tradizione regionale, hanno indirizzato una lettera al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, chiedendo modifiche urgenti al Codice della Strada. Al centro della richiesta c’è la necessità di favorire l’accesso e la promozione delle zone vinicole umbre, un patrimonio che non solo rappresenta la storia e la cultura della regione, ma che ha anche un impatto significativo sul turismo e sull’occupazione.
La lettera, firmata dai principali consorzi di produttori di vino umbri, tra cui il Consorzio del Sagrantino di Montefalco, il Consorzio del Vino Orvieto e il Consorzio del Vino DOC Colli Martani, sottolinea che le attuali normative sul traffico e la viabilità non permettono un agevole accesso ai luoghi di produzione vinicola, penalizzando in particolare i turisti che scelgono di visitare le cantine e i vigneti.
Le problematiche sollevate
I consorzi evidenziano che, in molte aree vitivinicole, le strade rurali non sono progettate per accogliere flussi di traffico elevati, soprattutto nei periodi di punta come la vendemmia o le feste enogastronomiche. Questi luoghi, purtroppo, non sono sempre facilmente raggiungibili dai turisti o dagli appassionati di vino, che potrebbero contribuire a un incremento significativo dell’indotto economico regionale. La scarsità di segnaletica adeguata e la difficoltà di percorrere le strade secondarie, spesso strette e tortuose, sono tra i principali ostacoli sollevati nella missiva.
La richiesta di intervento
Il cuore della lettera aiuta a proporre modifiche pratiche e mirate al Codice della Strada, tra cui l’introduzione di segnaletiche specifiche per le zone vitivinicole, la creazione di percorsi “turistici” appositamente studiati per facilitare l’accesso alle cantine e una revisione delle normative che regolano la viabilità delle strade rurali. Si chiede, inoltre, una maggiore attenzione al miglioramento delle infrastrutture, così da poter garantire la sicurezza dei visitatori e degli stessi operatori del settore vitivinicolo, senza compromettere la bellezza paesaggistica e l’autenticità dei luoghi.
Un altro aspetto della lettera riguarda la possibilità di una revisione delle normative sui parcheggi nelle vicinanze delle cantine e dei punti di interesse enogastronomico, per favorire un flusso turistico che non venga ostacolato dalla mancanza di spazi idonei.
Il contesto regionale
L’Umbria è una delle regioni italiane più rinomate per la sua tradizione vitivinicola. I vini umbri, come il Sagrantino, il Grechetto e il Montefalco Rosso, sono conosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Ogni anno, migliaia di turisti affluiscono in Umbria per visitare le cantine, partecipare a degustazioni e scoprire la storia di queste terre intrise di cultura vinicola. Tuttavia, nonostante il potenziale turistico del settore, le infrastrutture stradali spesso non sono adeguate a sostenere una crescita ottimale del turismo enogastronomico, e la promozione di un turismo slow rischia di essere frenata dalla mancanza di investimenti in viabilità.
Le possibili implicazioni per il settore
Se accolte, le modifiche richieste dai consorzi potrebbero avere un impatto molto positivo sull’economia locale. Una maggiore accessibilità alle zone vinicole umbro potrebbe attrarre un numero maggiore di turisti e contribuire a sostenere un settore che, negli ultimi anni, ha visto crescere il suo valore a livello nazionale e internazionale. Inoltre, una revisione del Codice della Strada favorirebbe una maggiore sicurezza per i visitatori e promuoverebbe l’immagine dell’Umbria come una destinazione turistica sempre più attenta alla qualità dell’esperienza.
Conclusioni
La lettera dei consorzi vinicoli umbri a Matteo Salvini segna un passo importante per il rafforzamento del settore e per la promozione di una viabilità che tenga conto delle esigenze turistiche ed economiche delle zone vinicole. Il futuro del turismo enogastronomico in Umbria passa anche attraverso l’adeguamento delle infrastrutture, per garantire che i visitatori possano godere appieno delle bellezze naturali e delle tradizioni enologiche che la regione ha da offrire. La speranza è che il Governo prenda in considerazione queste richieste e che, a breve, possano arrivare modifiche concrete a favore di un settore vitale per l’Umbria.