Le teste pensanti di Bruxelles tornano a puntare il dito contro il settore vitivinicolo, con possibili aumenti di tasse ed etichette sanitarie per scoraggiare i consumi. La Commissione Europea ha pubblicato un nuovo documento di lavoro nell’ambito del piano Beca (Beating Cancer), riproponendo misure restrittive già discusse in passato. Tra le ipotesi avanzate figurano un aumento della tassazione sui prodotti alcolici, limitazioni alle vendite transfrontaliere, obbligo di etichette con avvertenze sanitarie e nuove regole sulla pubblicità.
Secondo l’Unione Italiana Vini (Uiv), alcune delle proposte contenute nel testo sarebbero addirittura più stringenti rispetto a quelle bocciate tre anni fa dal Parlamento Europeo. “Cambia la squadra, ma la linea resta la stessa”, ha commentato Paolo Castelletti, segretario generale di Uiv, sottolineando il rischio di nuove distorsioni nel mercato unico.
Castelletti ha inoltre evidenziato un’incongruenza nelle strategie comunitarie: “Mentre il Commissario alla Salute Varhelyi aveva escluso priorità sugli health warning, il documento torna a proporli senza alcuna consultazione con le parti interessate”.
L’Unione Italiana Vini si appella agli Stati membri e agli eurodeputati italiani affinché intervengano nelle sedi istituzionali per bloccare il provvedimento, che rischia di penalizzare un settore dal valore economico di oltre 100 miliardi di euro e milioni di posti di lavoro in Europa.