A partire dal primo febbraio, i consumatori britannici dovranno fare i conti con un aumento delle accise su vini e liquori. L’Associazione britannica del settore vinicolo e degli alcolici (WSTA) critica la decisione del governo, evidenziando che per una bottiglia di vino con gradazione alcolica del 14,5% vol. l’incremento sarà di quasi una sterlina.
Aumenti in base alla gradazione alcolica
L’aumento delle accise, stabilito nell’ultima legge di bilancio del governo britannico, porterà a un rincaro del 3,6% complessivo, in linea con l’indice nazionale dei prezzi. Per il vino, la tassazione verrà applicata in base al contenuto alcolico: una bottiglia da 14,5% vol. vedrà un incremento di 54 penny (circa il 20% in più rispetto al precedente valore), mentre per il gin l’aumento sarà di 32 penny.
Rincari continui negli ultimi 18 mesi
Questa non è la prima impennata dei prezzi: già con l’aumento di agosto 2023, una bottiglia di vino rosso ha subito un incremento di quasi una sterlina. Le aziende del settore si troveranno presto a fronteggiare un ulteriore costo: la nuova legge sul riciclo degli imballaggi, che entrerà in vigore nell’aprile 2025. Si prevede un costo aggiuntivo di 12 penny per ogni bottiglia di vino e di 18 penny per i superalcolici. Tali aumenti si rifletteranno inevitabilmente sui prezzi al consumatore: considerando anche l’IVA, una bottiglia di gin costerà almeno 60 penny in più, mentre per un vino rosso con gradazione 14,5% vol. l’incremento sarà di circa 80 penny.
Il maggiore aumento degli ultimi 50 anni
Secondo la WSTA, si tratta del più grande rincaro nel settore degli alcolici degli ultimi cinque decenni, con aumenti superiori al 10% per birra e liquori e almeno del 20% per molti vini. Tuttavia, questi incrementi non sembrano portare benefici alle casse statali: secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate britannica (HMRC), tra aprile e dicembre 2024 le entrate fiscali derivanti dagli alcolici sono diminuite di 209 milioni di sterline rispetto all’anno precedente. Questo confermerebbe che l’aumento delle imposte tende a ridurre la domanda e, di conseguenza, le entrate governative.
Possibili ripercussioni sui prodotti in commercio
L’impatto delle nuove imposte varierà a seconda delle dimensioni delle aziende, ma per alcuni grandi rivenditori si prevedono perdite di milioni di sterline. La pressione fiscale e i nuovi costi legati al riciclo potrebbero portare alla scomparsa di alcuni prodotti dagli scaffali, soprattutto quelli con margini di guadagno più ridotti. Inoltre, i piccoli negozi indipendenti saranno i più colpiti dalla complessità amministrativa del nuovo sistema, con una conseguente riduzione della varietà di prodotti disponibili per i consumatori.